“Tu quanto guadagni?” Perché parlare di salario con i colleghiTempo di lettura: 3 minuti

Quanto spesso vi capita di parlare del vostro salario?

Avete un’idea precisa di quanto guadagna la persona che lavora di fianco a voi? A meno che non siate dipendenti pubblici, probabilmente la risposta è no.

Parlare di soldi con i colleghi può generare situazioni di imbarazzo: non tutti sono necessariamente a proprio agio nel discutere di buste paga, compensi e benefit. Venire a conoscenza di una disparità salariale può innescare meccanismi di risentimento e competizione che possono facilmente sfuggire di mano. Tuttavia, nonostante possa trattarsi di un tema sensibile, ci sono diversi motivi per cui essere trasparenti sulla propria paga con i colleghi e chiedere loro informazioni sul loro compenso porta benefici all’ambiente di lavoro. 

In questo TEDx, David Burks illustra i benefici di una politica aziendale di trasparenza salariale. Alcuni elementi, ad esempio il rendere pubblici i dati di performance dei singoli dipartimenti, sono evidentemente problematici dal punto di vista dei lavoratori: possono infatti innescare meccanismi di competizione malsana e sfruttamento mascherato da gamification) 
  1. Favorisce una negoziazione più consapevole

Secondo il New York Times, una politica di trasparenza sui salari (a livello sia personale che aziendale) favorisce una maggiore consapevolezza in fase di negoziazione. Una editor ha raccontato al Times di essere stata in grado di “negoziare un aumento grazie alle informazioni acquisite” durante le conversazioni con i colleghi. “Sono entrata in negoziazione nutrendo più fiducia nel mio valore e sapendo quanto la compagnia poteva permettersi di pagarmi”, ha aggiunto. 

I datori di lavoro traggono beneficio dalla segretezza sui salari: possono giocare a ribasso durante i processi di assunzione e rinegoziazione dei contratti. Avere un quadro, anche indicativo, delle retribuzioni di tutti i collaboratori e i dipendenti di un’azienda può aiutare a risolvere l’asimmetria informativa a favore del datore di lavoro. 

  1. Mette in luce le disparità e le ingiustizie

Questo argomento è spesso utilizzato nella colonna dei “contro”: sentirsi vittima di un’ingiustizia o di una discriminazione può generare sentimenti negativi nei confronti dei colleghi e peggiorare il clima. Ma, in termini generali, è sempre bene avere chiari gli standard valoriali del proprio ambiente di lavoro. Sei donna e un collega maschio guadagna più di te? Hai un nome straniero e ti è stato offerto un salario inferiore? Nella tua azienda lavorano stagisti non retribuiti? Portare alla luce eventuali bias e forme di discriminazione può contribuire a mettere il datore di lavoro e i responsabili risorse umane di fronte alle proprie responsabilità. Oppure, semplicemente, a chiedersi: voglio davvero lavorare in un posto che considera accettabile pagare gli impiegati di più o di meno in base al loro genere, alla loro provenienza o che sfrutta il lavoro gratuito? 

  1. Se la comunicazione è gestita adeguatamente, aumenta il senso di coesione tra colleghi

Nel caso si riesca a individuare un modo non invasivo e culturalmente consapevole di affrontare l’argomento, essere aperti sul proprio status contrattuale e salariale può contribuire a creare un safe space tra pari in cui supportarsi a vicenda. è bene sempre ricordare che le condizioni economiche sono un tema molto personale, quindi approcciare un collega con una domanda diretta può non essere una buona idea. Anche le differenze culturali possono giocare un ruolo: conviene quindi adottare strategie diverse a seconda che abbiate a che fare con inglesi, giapponesi o canadesi. Se in alcune culture il tema del denaro è considerato tabù, intraprendere una conversazione sul salario è decisamente sconsigliabile.

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Una nota conclusiva

I consigli dati in questo articolo non possono prescindere dal contesto di lavoro in cui ciascuno si trova. Sono più da considerarsi spunti di riflessione. Esistono anche dei casi studio in cui la trasparenza sui salari ha portato a effetti negativi: in un paper del 2019 Ricardo Perez Truglia, dell’Università di Berkeley in California, parla di come una trasparenza totale sui redditi di alcune famiglie norvegesi abbia aumentato il divario di benessere percepito tra individui ad alto e basso reddito. Quello sulla trasparenza sui salari è un dibattito aperto, ma a seconda dei contesti il “money talk” sul lavoro può apportare diversi benefici a livello individuale, migliorare la coesione tra colleghi e dare più strumenti per una negoziazione efficace del proprio salario. 

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