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Il mercato e le professioni della cannabis

Durante il mese di ottobre si è discusso molto delle nuove misure ministeriali sul mercato della cannabis legale in Italia. Anche se la situazione è ancora piuttosto incerta, ripercorriamo gli ultimi sviluppi. Il mercato dei prodotti a base di cannabidiolo (O CBD, il principio attivo della cannabis light) è infatti un settore ad alto potenziale di crescita, in grado di generare posti di lavoro anche molto qualificati, di cui riportiamo in questo articolo alcuni esempi. 

La commercializzazione in Italia è regolata dalla legge 242 del 2016 che permette la vendita di prodotti con un contenuto di THC (la sostanza psicotropa presente nella marijuana) non superiore allo 0,2%. 

Con un decreto del Ministero della salute pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 1 ottobre, il cannabidiolo veniva inserito tra le sostanze stupefacenti e psicotrope. Il CBD veniva fatto rientrare tra i medicinali, proibendo così la vendita al dettaglio e mettendo a rischio la sopravvivenza di molte attività commerciali. La scelta del Ministero sarebbe dovuta alla valutazione in corso da parte dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) di un medicinale a base proprio di CBD, “che ha già ricevuto l’autorizzazione all’immissione in commercio centralizzata da parte dell’European Medicines Agency (EMA)” 

Il decreto è stato sospeso a seguito di proteste da parte della società civile e delle imprese del settore, culminate in un digiuno collettivo a cui hanno aderito circa 250 persone. A seguito della mobilitazione, il Ministero ha deciso di mettere in stand-by il decreto e avviare un approfondimento scientifico. 

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Secondo la campagna pubblica Meglio Legale, se il mercato italiano della cannabis fosse regolamentato come quello del tabacco, oltre a incrementare il gettito fiscale e risparmiare sull’apparato repressivo e poliziesco, si verrebbero a creare circa 350 mila nuovi posti di lavoro nella vendita e nella coltivazione. Secondo Leafly, negli Stati Uniti, a gennaio 2020 c’erano più di 200 mila posizioni full time nel mercato della cannabis, una crescita del 15% annuo a partire dal 2016. Dei recenti sviluppi della legalizzazione negli USA abbiamo parlato qui.

Attualmente il mercato della cannabis light in Italia conta intorno ai 15 mila addetti distribuiti su circa 1500 imprese. Alcune stime collocano il potenziale giro di affari (comprendendo sia uso ricreativo che uso terapeutico) tra i 7 e i 30 miliardi di euro nell’arco di dieci anni. 

Le professioni della cannabis

Un pregiudizio comune vede il mercato dei prodotti a base di CBD e il relativo indotto come un business di nicchia per appassionati del genere, in parole povere: per fattoni.  La realtà è che le competenze necessarie all’interno della catena di produzione e commercio della cannabis sono tante e diversificate e danno origine a un discreto numero di professionalità, dalla coltivazione, alla lavorazione di prodotti, fino al marketing e alla consulenza. Vi diamo alcuni esempi, ma potete trovare un elenco più completo (in lingua inglese) a questo link. 

Coltivatore

Per gestire una piantagione di marijuana è necessario conoscere le fasi delle coltivazione, gestire l’utilizzo di pesticidi, la nutrizione e la riproduzione delle piante. È dunque una professione che richiede esperienza agronomica e possibilmente chimica o botanica. 

Estrattore

Per estrarre oli e concentrati dalle piante di cannabis bisogna sapere impiegare macchinari di laboratorio molto sofisticati e generalmente possedere un background in biochimica, fitobiologia o chimica. Si tratta di un lavoro generalmente molto ben pagato

Pasticcere (edible maker) 

Avete presente i brownies che il vostro amico dell’università portava sempre alle feste? Cucinare i cibi a base di cannabis è un lavoro: l’edible chef si occupa di creare e confezionare alimenti che contengano precise dosi di cannabis. Tra questi ci sono dolci, caramelle, the, caffè, bibite gassate. 

Budtender

I clienti che si recano in un negozio di prodotti alla cannabis possono avere esigenze e richieste diverse. Il budtender, alla stregua di un sommelier, li può guidare attraverso i diversi prodotti, i loro effetti e i loro profili di gusto o aromatici. 

Professioni di supporto (marketing, consulenza, sicurezza) 

Come molti mercati, anche quello della cannabis legale ha bisogno di professioni di supporto per crescere. Dagli addetti alla sicurezza delle piantagioni, fino ai content creator. In particolare, gli esperti legali possono essere molto utili per imprese e professionisti attivi in un settore dalla regolamentazione così incerta e variabile. 

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